giovedì 12 marzo 2020

Le fasi dell'isteria

-Ma la peste non fu solo un male di per sé, non seminò solo sofferenze e morte: scompigliò la vita mentale della gente avviandola verso le credenze più folli, verso l’irrazionalità.- 
-Alessandro Manzoni - I promessi sposi.



In questa citazione di Manzoni possiamo ritrovare non solo la peste del 1600, ma anche il Covid-19 che da molti mesi ormai è entrato in circolazione. Questo nuovo problema, oltre ad aver scatenato disastri sociali in Cina, dove è stato scoperto, si sta piano piano espandendo. Arrivato in Europa, ha deciso di mettere radici sulla nostra penisola, e come nel suo paese di origine ha avuto effetti disastrosi.
Si è sviluppato in diverse fasi; nella prima, durante la quale siamo venuti a sapere della condizione del contagio in Cina, molte persone non hanno preso seriamente  la situazione; secondo me, non solo perché la Cina sembra troppo lontana per influire su di noi, ma anche perché nel 2020 sembra quasi incredibile che un virus riesca a mettere in ginocchio un’intera nazione.
Dopo questa fase però, con i primi casi in Italia, è scoppiata un’isteria generale che ha portato a comportamenti anomali della popolazione; le persone, infatti, spinte dalla paura hanno preso d’assalto i supermercati e le farmacie.
Sembrava di essere alle porte di una guerra: gli scaffali dei supermercati vuoti, le persone che litigavano per l’ultimo pacco di pasta e farmacie obbligate a esporre cartelli sui quali c’era scritto che le mascherine e l’igenizzante erano finiti. Le assurdità sono, purtroppo, ancora degenerate, fino ad arrivare all’aggressione di un uomo, scambiato per cinese, in un supermercato.
Questi comportamenti ci fanno capire come le persone, anche  se nel 2020,  abbiano paura di qualcosa che non conoscono e, come durante l’epidemia descritta da Manzoni, cerchino gli untori nelle persone di origini asiatiche.
Questo virus però ha intaccato non solo la mente degli italiani, ma anche di tutti gli altri paesi che ci circondano; ne è un esempio lo spot creato dal canale francese “Canal+”, nel quale viene attaccato il mondo enogastronomico italiano, uno dei più forti al mondo.
Ciò nonostante, Italia non è l’unico paese in Europa ad essere stato contagiato, ma è stato l’unico a prendere veramente sul serio la situazione e a cercare di limitare al massimo i contagi.
Altri paesi dell’Unione, come Francia e Germania hanno subito diversi contagi. La differenza sta nel fatto che il nostro paese ci ha coinvolto nella campagna di informazione e prevenzione e ha cercato di tenere aggiornati noi e gli altri stati europei per limitare al massimo la diffusione del virus.
Per questo motivo dobbiamo essere fieri del nostro paese che, seppur piegato da un grosso problema, cerca sempre di rialzarsi e farsi forza.


Elena Cerruti, IV SB


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