sabato 18 maggio 2024

L'ADOLESCENZA

Il fenomeno dell'adolescenza 
è il periodo di massima coscienza;                            
fra timori e dolori, 
novità e primi amori.
Stress, paura e insicurezze,
ciò che basterebbe sono solo carezze:
un abbraccio e compagnia, 
le delusioni portan via.
Un genitore poco presente 
solo potrebbe rovinarti la mente.
Dover dare sempre il massimo,
altrimenti sei solo pessimo.
Un peso sulla schiena
che ti divora come una iena.
Essere adolescente non è mai semplice 
quando non trovi neppure un complice.
Non andare a scuola diventa così un pretesto,
per evitare i "ti odio" e i "ti detesto".
Poi il pomeriggio è necessario studiare,
per la necessità di farsi lodare,
avendo timore del giudizio,
sperando che poi non diventi un vizio.
L'adolescenza è momento di crisi 
che poi finisce con tanti sorrisi,
un periodo di passaggio 
lungo breve ma sempre un viaggio.
                                                                                        Alice Cutaia  I B



martedì 30 gennaio 2024

Aroma di...filosofia

Il Caffè Vercelli è una delle proposte del nostro liceo che consiste in un incontro volto a permettere a tutti di esprimere le proprie considerazioni riguardo un tema proposto e con l’obiettivo di far sviluppare a chi vi partecipa un proprio pensiero critico.

Un esempio di tema che è stato affrontato in uno dei vari incontri che si sono tenuti in questo periodo invernale è stato quello della cattiveria.



Gli spunti proposti sono stati una frase di Friedrich Nietzsche, Franz Kafka, Victor Hugo e Gabriele D’Annunzio. Per dare un assaggio, proponiamo quella di Victor Hugo:”Abbiate compassione per i cattivi: non sapete quel che avviene nel loro cuore.”.
A seguito delle citazioni sono state poste delle domande come “Cos’è davvero la cattiveria?” e “In che rapporti è con l’uomo?”.

Nelle due ore che hanno seguito la presentazione dell’argomento sono sorti vari spunti e si è andati ad indagare la sua origine: è una caratteristica propria dell’uomo o è una semplice reazione ad un’altra azione cattiva? 

Può sembrare una domanda senza una vera e propria conclusione, ma siamo sicuri di avervi fatto pensare, anche solo per un attimo, ad una possibile risposta e l’idea è proprio questa: nessuno pretende che chi partecipa agli incontri offra delle verità assolute; lo stesso Socrate riteneva che il modo per trovarla fosse il dialogo e noi vi proponiamo esattamente questo: un modo per esporre i propri pensieri, mettere e mettersi in discussione nella ricerca di una risposta che, pur se non trovata, permette di crescere intellettualmente e di imparare a pensare liberamente senza la paura di esporre le proprie idee.


Un altro esempio degli oggetti delle nostre discussioni è l’amicizia. All’incontro sono state nuovamente proposte citazioni di Epicuro:”Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia.”, Blaise Pascal:“Sono certo che se tutti gli uomini sapessero quel che dicono gli uni degli altri non esisterebbero quattro amici nel mondo(...).” e Simone Weil:”(...)l’amicizia è per me un beneficio incomparabile, senza misura, una sorgente di vita(...).”.

Ci siamo ritrovati ad analizzare idee differenti tra loro per contesto storico, sociale, economico e scuole di pensiero; ma tutte vedono l’amicizia come qualcosa di grande valore. Oggi però le cose sembrano ulteriormente cambiate e si può allora pensare che un’amicizia vera e sincera possa ancora esistere? Ma quand’è che un’amicizia può dirsi “vera”? E considerando che essa possa nascere, potrebbe anche continuare a sussistere o l’egoismo prenderebbe comunque il sopravvento? Tra pensieri originali e qualche risata comune, ciascun partecipante (salvo i più testardi) ne è uscito con un’idea di amicizia diversa da quella che aveva in principio. Si tratta di uno sguardo più ampio sul mondo ed un’analisi con ragazzi che si interessano degli argomenti più disparati. Se tutto ciò non dovesse avervi esaltato, vi diamo anche uno spoiler: stiamo lavorando per un incontro con uno studente di filosofia dell’università di Torino.

Speriamo di vedervi a breve!

domenica 28 gennaio 2024

Il Caffè Vercelli dentro alla scatola

Un semplice post introduttivo su una delle offerte più interessanti del nostro liceo.
Parleremo dei vari incontri che si terranno da qui in avanti (argomenti, intuizioni dei partecipanti, domande proposte, ecc...) e ogni tanto tratteremo di argomenti che ci hanno colpito ma che pensiamo non avrebbero modo di essere approfonditi a dovere in un incontro.
Speriamo che possa piacervi e che qualcuno si senta magari più invogliato a partecipare.
Grazie dell'attenzione e buona lettura!

venerdì 29 dicembre 2023

VALE LA PENA INSEGUIRE I PROPRI SOGNI?

Il tema presente nel titolo viene analizzato nel film di Darren Aronofsky "Requiem for a Dream" e già dal titolo si può intuire la sua visione pessimistica sull'argomento.
Nella pellicola sono presenti vari personaggi rappresentativi di ogni classe sociale, ma tutti accomunati da una sorta di malessere e inappagamento rispetto alla società o vero se stessi, ed è proprio questa insoddisfazione che li porterà a intraprendere un cambiamento, una rivoluzione personale, di cui ne verranno analizzate le fasi.

In seguito ad un inizio dove il sogno è alla portata dei protagonisti, gli stessi si scontrano con la realtà dei fatti: ci sono dei fattori esterni, che noi non possiamo controllare, a mandare tutto in frantumi e a creare un rapido annullamento delle aspettative e la 
"morte del sogno" .Questo film raggiunge perfettamente 
il suo obbiettivo, ovvero di forzare una "presa di 
coscienza", nello spettatore, grazie anche ad una colonna 
sonora immersiva con dei giochi e combinazioni di 
inquadrature distintivi, Aronofsky riesce a trasmettere 
un senso di angoscia, paragonabile a quella di Kierkegaard,
verso te stesso, il tuo ruolo nella società e nel mondo;
affrontando e facendo riflettere l'osservatore su temi come la solitudine, l'omologazione sociale e il voler essere amato. Il tutto mascherato dall'inseguimento dei sogni che assumono forme diverse per ogni persona ma di egual valore, in qualsiasi caso il destino di chiunque voglia intraprendere questa strada è destinato ad un'inevitabile disfatta.
O rinunci ai tuoi sogni o morirai rincorrendoli.
Trailer del film:



                                                                                                                                          Federico Pellitteri


mercoledì 10 maggio 2023

"Uno, nessuno e centomila" - Luigi Pirandello



E tu, chi sei?


Sicuramente avrai un nome, un tono di voce, un colore preferito ed un modo tutto tuo di vedere le cose.


Ti sarai guardato allo specchio un miliardo di volte e avrai visto sempre le stesse cose: stessi occhi vispi, stesso naso un po' troppo grande o troppo piccolo per la tua faccia, stessa smorfia imbronciata, stessi capelli in disordine.

                                                                                                                                              




Ma se provassi a chiedere a tua madre, alla tua parrucchiera o al commesso del supermercato sotto casa tua, credi che vedrebbero la versione di te che vedi anche tu? E se così non fosse, allora tu dove sei? Qual è il vero te? Esiste?


 



Queste sono le domande che si pone Vitangelo Moscarda, il protagonista del libro "Uno, nessuno e centomila" scritto da Luigi Pirandello, quando un giorno, dopo una vita intera passata a fianco della moglie Dida, si accorge che per lei non era altro che uno sconosciuto.





Duecento pagine di una storia avvincente, in cui dubbi irrisolti si intrecciano con riflessioni sulla vita e su noi stessi. Un libro in cui perdersi è tanto facile quanto ritrovarsi.

 



E se dopo averlo letto non riesci più a trovare te stesso, non preoccuparti, alla fine siamo tutti uno, nessuno e centomila.

                                  


                                 





lunedì 23 gennaio 2023

IL POTERE DELLA NOIA

Quando si parla di noia, inteso come stato psicofisico, si ha sempre un’idea negativa, tanto che nel Medioevo si è estremizzato questo concetto fino alla concezione del peccato capitale di accidia. Consideriamo però l’accidia un concetto diverso dalla noia, la definiamo come una delle modalità con cui può essere spesa. Non voglio parlarvi di noia perché credo vi annoierete, ma voglio parlarne per capire il valore della vitalità, come se parlassi della povertà per capire il valore della ricchezza.



Nella vita i momenti di noia arrivano quando rimaniamo soli con noi stessi, senza che non ci sia banalmente nessuna attività ad intrattenerci (distinguendo ovviamente la noia dal riposo). Il tempo perde valore e il corpo percepisce un palco troppo grande per lo spettacolo della nostra vita. Questo momento è delicatissimo e anche se viene spesso trattato come fosse un intermezzo tra quelli che crediamo gli atti della nostra vita, in realtà è tra le occasioni più importanti che abbiamo per scoprirla. Alcuni sociologi e filosofi lo hanno definito come “lo stadio che precede la creatività” e questo perché privati di impulsi esterni, rimasti soli con la nostra coscienza, siamo obbligati ad ascoltare noi stessi, i nostri bisogni. Questo tempo ci permette di formalizzare i nostri desideri, di sentire la mancanza di quello che ci fa stare bene oppure capire che manca qualcosa che dobbiamo cercare. Purtroppo in questo periodo non ci è concesso spesso annoiarci, e non per gli impegni, ma perché abbiamo sempre in tasca qualcosa che può intrattenerci, preferendo essere spettatori piuttosto che protagonisti di una vita che a volte sentiamo pesante.
Il rischio è quindi quello di distrarsi da se stessi, proprio nel periodo in cui diamo forma alla nostra persona e determiniamo i nostri principi. Ciò che rende la noia insidiosa non è la noia stessa, ma come proviamo ad evitarla, come le nostre paure sempre più grandi della realtà che può ospitarle. Quando ci alziamo la mattina, quanto tempo dedichiamo a pensare al perché ci stiamo alzando così presto? Oppure guardiamo i messaggi? Quante volte ci fermiamo a osservare il grande dinamismo che ci circonda invece di guardare un’altra superficie, meno profonda e complessa? In questi momenti stiamo inconsapevolmente evitando la noia, proprio perché essendo uno stato fisico “spiacevole” il nostro corpo ci induce a scegliere attività che possano soddisfarci immediatamente.
Non voglio quindi invitarvi ad annoiarvi, ma a scoprire la vostra creatività, i vostri bisogni e ad apprezzare quello che vi circonda.

Fadil Likaj, 2SD

venerdì 16 dicembre 2022

L'attimo fuggente


 L'attimo fuggente (Dead Poets Society)



Arte, eternatrice di pensieri e idee che possono cambiare il mondo.

L' Arte, in dead poet society, si è fatta film.

Un mix perfetto di straordinaria bravura degli attori, capaci di trasmettere allo spettatore la potenza di ogni emozione, ogni espressione, ogni respiro, della scenografia impeccabile e di dialoghi commoventi che ci introducono a prospettive sempre stimolanti.  Una palestra per lo spirito e per la mente.




Vermont autunno 1959, John Keating, giovane insegnante di letteratura inglese, si trasferisce presso il prestigioso collegio maschile Welton.

Fin dalla prima lezione il professore mostra un approccio didattico non pienamente conforme ai principi austeri dell'accademia: con parole vere, schiette e pungenti infiamma l'animo e il coraggio dei suoi amati alunni.

Sulle note romantiche e nostalgiche di questo capolavoro degli anni novanta, scorre il filo rosso che unisce le vite di Todd, Neil, Charlie, Knox e Meeks.

Questi cinque giovani ubriachi di vita, travolti da un nuovo entusiasmo per la letteratura, decidono di far rinascere la Setta dei poeti estinti. Si riuniscono clandestinamente nel bosco per succhiare il midollo della vita, e così tra squilli di tromba e parole sussurrate lo spirito si eleva, le donne svengono e nuovi dei nascono.


Ora però basta. Io non vi dico più niente, andate a vedere il film!!

Se dopo aver trascorso 128 minuti con il capitano e i suoi giovani poeti non vi sentirete inebriati da una commovente voglia di vivere, mi troverete nel seminterrato pronta a risarcirvi con un buon caffè.


Carpe diem, cogliete l'attimo ragazzi.

Rendete straordinaria la vostra vita!” (prof Keating)

Alessia Clovis 5B










martedì 14 giugno 2022

Elenco alunni Giuria Giovane Premio letterario Asti d'Appello 2022








                                                                                     



martedì 24 maggio 2022

House of the Dragon e The Rings of Power


A tenerci compagnia durante l'estate non saranno solo le spiaggie e il mare ma, soprattutto, l'uscita di due serie TV molto attese: "House of the Dragon" e "Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere.

Ma andiamo con ordine.

Il 21 agosto uscirà sulle piattaforme HBO e Sky Atlantic "House of the Dragon", prequel della pluripremiata serie fantasy "Il Trono di Spade", adattamento televisivo del ciclo di romanzi "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" di George R. R. Martin. Lo spin-off sarà ambientato 200 anni prima dei fatti della serie originale e ripercorrerà gli eventi che condussero alla fine del dominio della nobile casata dei Targaryen, signori dei draghi. 


Teaser Trailer di "HOTD": https://youtu.be/Wg86eQkdudI

Nonostante il deludente finale de Il Trono di Spade (per me rimane la miglior serie mai creata) le aspettative rimangono alte. House of the Dragon si candida perciò per il titolo di serie dell'anno anche se dovrà vedersela con "Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere".

Spin-off della trilogia de "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson, The Rings of Power uscirà il 2 settembre sulla piattaforma Amazon e sarà ambientata nella Seconda Era della Terra di Mezzo, migliaia di anni prima degli eventi de "Lo Hobbit" (altro spin-off della celebre trilogia) e Il Signore degli Anelli, entrambi adattamenti cinematografici delle opere fantasy di J. R. R. Tolkien.


Teaser Trailer di "LOTR: The Rings of Power": https://youtu.be/v7v1hIkYH24

Amazon punta molto su questo prodotto dato che si prevedono un totale di 5 stagioni dal costo complessivo di 1 miliardo di dollari, il che la renderebbe la più costosa serie mai realizzata. Vedremo se il budget sarà all'altezza delle aspettative dei fan. Ho molta hype per The Rings of Power e ne attendo con ansia l'uscita.

Sicuramente a livello di intrattenimento l'estate non ci lascerà a bocca asciutta portandoci due titoli fantasy di notevole importanza.

Grei Hoxha, 1 A





domenica 16 gennaio 2022

Ciao a tutti i lettori del blog!

Durante le vacanze natalizie ho avuto l’opportunità di mettere in discussione i miei pregiudizi sociali quando per natale ho ricevuto un libro di Silvia Lazzaris in cui si trattava del metodo coreano degli Honjok per vivere felici con se stessi.



La parola coreana honjok è una combinazione di "hon" (che significa solo) e "jok" (che significa tribù), dunque gli honjok sono tribù di una sola persona. Essi vedono la solitudine come una possibilità di sentirsi indipendenti e di conoscere maggiormente se stessi praticando attività quotidiane come il mangiare, l'uscire la sera o il fare una passeggiata in assenza di compagnia.

In Corea del Sud lo sviluppo repentino economico e tecnologico ha portato a cambiamenti sociali stravolgenti. La società coreana si è sempre basata sulla competitività individuale e ha adottato un unico stile di vita corretto a cui ogni cittadino doveva aspirare: andare in una scuola prestigiosa, laurearsi in un’università rinomata, trovare un lavoro ben pagato, mettere su famiglia. Gli honjok rifiutano questo modello sociale e attraverso l’utilizzo dei social media sono riusciti a sollevare questo fenomeno a livello nazionale: attualmente lo stato riconosce loro come nucleo familiare ed inoltre la Hon-economy si sta avvicinando alle esigenze di quest’ultimi creando prodotti e mobili adatti al loro stile di vita quotidiano.

La visione occidentale di solitudine è spesso accostata ad un sentimento negativo, un qualcosa da cui scappare, un periodo di transizione tra la compagnia di un gruppo di amici e l’altra; ma leggendo questo libro si può, entrando a conoscenza della vita degli honjok, imparare a guardare alla solitudine come  una via di fuga dalle pressioni sociali: scappare, per esempio, da come vorremmo che gli amici ci vedessero o da come i genitori vorrebbero che noi facessimo.

Ovviamente l’identità di ognuno di noi è principalmente costruita sul riflesso della comunità a cui apparteniamo ma credo che ciò non ci impedisca di trovare, quando ne abbiamo bisogono, la felicità con noi stessi nella solitudine: perché l'essere soli e il sentirsi soli non hanno lo stesso significato.


Alessandro Cheik

L'ADOLESCENZA

Il fenomeno dell'adolescenza  è il periodo di massima coscienza;                             fra timori e dolori,  novità e primi amori....