Il 5 settembre del 1977 è stata lanciata una delle prime esploratrici del sistema solare esterno, la sonda spaziale Voyager 1. L'obbiettivo principale della missione era il sorvolo di Giove e Saturno, e in particolare del satellite Titano.
Io in particolari vi vorrei parlare del disco d'oro, Voyager Golden Record, che venne inserito nella sonda spaziale come ''presentazione'' del nostro pianeta Terra e delle sue culture, nel caso la macchina capitasse ''in mani'' appartenenti ad una vita extraterrestre. I contenuti della registrazione furono selezionati da un comitato presieduto da Carl Sagan, astronomo e divulgatore scientifico statunitense e dal musicologo Alan Lomax. Il disco contiene 115 immagini, svariati suoni naturali, i saluti degli abitanti della terra raccolti in 55 lingue diverse tra le quali l'accadico, parlato in Oriente nel III millennio a.c.
Ciò che mi riempie di felicità è il fatto che , oltre le registrazioni di Mozart, Beethoven e Bach, è presente anche una canzone popolare bulgara.
Si tratta di ''Delyo Haidutin''. Delyo è il nome del protagonista di questa canzone e le sue gesta della fine del 1600 sono state rese immortali dalla splendida voce di Valya Balkanska accompagnata dalla cornamusa bulgara.
Sono davvero orgogliosa e felice che in una così importante manifestazione della sconfinata produzione artistico-culturale dell'umano si trovi una diretta testimonianza della cultura del mio paese.
“Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti. Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri tempi, ma potremmo farlo nei vostri. Noi speriamo un giorno, dopo aver risolto i problemi che stiamo affrontando, di congiungerci in una comunità di civiltà galattiche. Questa registrazione rappresenta la nostra speranza, la nostra determinazione e la nostra buona volontà in un vasto ed impressionante universo.” Jimmy Carter
Yanitsa Shtereva IVB
Ciao Yanitsa, è stato molto bello leggere questa recensione in primis perché non sapevo dell'esistenza di questo disco che vola sopra le nostre teste. Sperando che coloro che un giorno dovessero mai trovarlo abbiano gli stessi nostri sensi da poterne ascoltare e vedere il contenuto, penso sia una notizia che bisognerebbe diffondere di più innanzitutto per il messaggio che trasmette: l'uguale e importante partecipazione che hanno tutti i popoli differenti sulla Terra.
RispondiEliminaTrovo sia anche bellissimo che, per documentarci a degli extraterrestri completamente ignari di che cosa sia il nostro pianeta, abbiano scelto la musica di svariati secoli e culture, perché penso che effettivamente sia un mezzo di comunicazione che ha accomunato tutti i tempi.