Due piccoli criminali, il Libano e il Freddo, si alleano per rapire un ricco Barone. Con i soldi del riscatto i capi delle due gang progettano il sodalizio che conquisterà Roma: nasce la Banda.
Da qui comincia la serie televisiva che racconta la nascita, l’ascesa e la caduta della Banda della Magliana, una potenza criminale che regnò su Roma dalla fine degli anni ‘70 all’inizio degli anni ‘90.
La serie, ispirata al romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo, diretta da Stefano Sollima e prodotta da Sky Cinema, immerge lo spettatore in un periodo turbolento per il nostro Paese, andando a richiamare il coinvolgimento della Banda in avvenimenti come la strage di Bologna, la P2 o il caso Moro, e riesce a intrecciare perfettamente le vicissitudini dei singoli personaggi, pur alterando leggermente i fatti, con il filo centrale della realtà.
I rapporti con i servizi segreti deviati, la politica, i neofascisti e le altre organizzazioni criminali dipingono un quadro reale dal quale emerge un mondo apparentemente dimenticato dallo Stato, ma in verità sorvegliato dai poteri più oscuri e pericolosi di esso. Da questi presupposti nasce spontaneamente una riflessione sul bene e sul male nella nostra società: chi è peggio, infatti, tra chi abbandona le persone che dovrebbe proteggere e aiutare (ma poi collabora e ricatta i criminali) e chi, in questo abbandono, si fa legge da solo?
Una serie televisiva, ormai culto, essendo stata realizzata tra il 2008 e il 2010, che consiglio vivamente a tutti, senza alcuna controindicazione.
Umberto Ronco IVB
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