domenica 8 settembre 2019

"Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello

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Il romanzo, come ci anticipa già il titolo stesso, ruota interamente attorno al tema, fondamentale in Pirandello, dell'identità individuale: quella di Mattia Pascal e del suo alter ego, Adriano Meis; scritto in prima persona, è infatti il racconto da parte del protagonista della propria vita e delle vicende che l'hanno portato ad essere il "fu" di se stesso.
Dopo la morte del padre la madre decise di dare in gestione l'eredità a Batta Malagna, uomo poco onesto che derubava la famiglia appena possibile.
Mattia dopo aver messo incinta la nipote del Malagna viene obbligato a sposarla e inizia a lavorare come bibliotecario.
A differenza di "Uno, nessuno e centomila", in cui Vitangelo Moscarda progetta la sua morte civile a causa della imminente pazzia, in questa storia Mattia Pascal riesce ad "evadere" dalla realtà quotidiana, spesso deludente, grazie a un errore durante l'identificazione di un presunto suicidio a Miragno del protagonista, che era invece andato a Montecarlo cercando di arricchirsi e riuscendoci.
Sfruttando l'occasione si crea una nuova vita, chiamandosi Adriano Meis, ma non senza problemi.
Inscena il suicidio del suo alter ego e una volta rientrato a casa, smentendo le notizie sulla sua morte a Miragno, trova la moglie sposata con un amico di vecchia data, Pomino, e inoltre i due hanno avuto una figlia.
L'unica cosa tornata come prima è il suo lavoro di bibliotecario.
Il libro è molto interessante e rispecchia la poetica tipica di Pirandello che si basa sulle maschere, sulle molteplici identità (Uno, nessuno e centomila) e sulla sfortuna degli esseri umani di avere coscienza della propria vita.

Alessandro Novali 4SA



2 commenti:

  1. "Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello

    Il romanzo racconta in prima persona la vita di Mattia Pascal e del suo alter ego Adriano Melis. All'età di quattro anni Mattia perde il padre e per volere della madre la sua eredità viene affidata a Batta Malagna, che però sottrae denaro alla famiglia impoverendola sempre di più. Per fare dispetto a Malagna Mattia seduce e mette incinta Romilda, di cui Malagna era innamorato. Poco dopo però Mattia mette incinta anche Oliva, seconda moglie di Malagna che riconosce il figlio come suo mentre Mattia è obbligato a sposare Romilda con un matrimonio riparatore.
    Il matrimonio tra i due si rivela infelice e nel frattempo Pascal cade economicamente in disgrazia; la situazione diventa ancora peggiore con la morte delle sue due figlie appena nate e allora Mattia decide di fuggire al Casinò di Montecarlo per cercare di arricchirsi, riuscendoci con una grande vincita alla roulette. Durante il viaggio di ritorno a casa Pascal legge una notizia sulla morte di un uomo nel suo paese che viene identificato come lui stesso, decide così di sfruttare l'occasione creandosi una nuova vita come Adriano Melis ed iniziando a viaggiare per l'europa. Dopo un po' inizia a soffrire la solitudine e decide di trasferirsi a Roma. Nella nuova città si innamora di Adriana, la figlia del proprietario della pensione in cui vive; dopo una serie di eventi Adriano capisce che essendo un "personaggio inventato" legalmente non esiste ed è costretto a tornare alla sua vecchia vita inscenando un finto suicidio nelle acque del Tevere. Tornato al suo paese natale come Mattia Pascal scopre che la moglie si è risposata con Pomino, un suo vecchio amico, ed ha avuto una figlia. Non potendo quindi tornare alla vita precedente Mattia si accontenta del suo vecchio lavoro in biblioteca passando il tempo a scrivere la sua storia.
    I libro, come in "Uno, nessuno e centomila", rispecchia il pensiero di Pirandello sulle varie identità e la loro inesistenza.

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  2. Ammetto che all'inizio non mi ha coinvolto pienamente ma a questo ci sono abbastanza abituata dato che mi capita con qualsiasi libro con cui interagisco. Ho cercato di calarmi nel personaggio principale Mattia Pascal, che ha avuto l'opportunità di poter vivere una seconda vita, cosa che mi ha affascinato e mi ha permesso di fantasticare molto. Consiglio questo libro perchè lo trovo illuminante e frutto di una fantasia pirandelliana indomabile e contagiosa.

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