lunedì 2 settembre 2019

"Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello

“Il fu Mattia Pascal” è un romanzo di Luigi Pirandello pubblicato nel 1904 nel quale Mattia Pascal, un uomo intrappolato in una famiglia che non riesce a sopportare e in una situazione di decadenza economica dovuta alla perdita dei beni familiari, in occasione della vincita di un’ingente somma al casinò di Montecarlo e della coincidenza di questa vincita con il ritrovamento di un cadavere nel mulino un tempo di sua proprietà, identificato successivamente come il cadavere del protagonista, decide di fuggire la sua vita opprimente sotto un nuovo nome, Adriano Meis.
Dopo la permanenza a Roma in casa del signor Pleari decide di tornare alla sua vecchia vita e di far “resuscitare” Mattia Pascal fingendo il suicidio di Adriano Meis, mosso dall’impossibilità di sposare Adriana, figlia del suo ospite di cui è innamorato, e dall’impotenza di far valere la legge in suo favore di fronte a un furto e una disputa.
Ho molto apprezzato il modo in cui traspare il coinvolgimento profondo dell’autore nella scrittura di questo libro e per questa ragione ho sentito quasi un senso di umana solidarietà nel tema dell’impossibilità della fuga dalla trappola sociale e il desiderio di poter cambiare identità e vita.
Il modo in cui è tratto il ritorno del protagonista al paese natale porta quasi conforto al lettore nonostante il momento rappresenti il fallimento del tentativo di fuga, quasi come se fosse un invito a godere di ciò che non affligge la propria vita, poiché non si può fare nulla per cambiarla ed è inutile struggersi per ciò che non vogliamo accettare.


Matteo Morra IV SA

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