martedì 20 agosto 2019

The Shape of Water

La forma dell’acqua è un film del 2017 diretto da Guillermo del Toro.
La trama, ambientata nel pieno della guerra fredda, ha come protagonista Elisa (interpretata dall’attrice Sally Hawkins), un’ addetta alle pulizie di un laboratorio sperimentale governativo, affetta da mutismo. Elisa vive la vita in modo molto semplice, la giornata è scandita da una routine sempre uguale, caratterizzata da un sentimento di solitudine ed emarginazione che condivide con i due suoi unici amici: la collega afroamericana Zelda e l’inquilino gay Giles.
Un giorno Elisa e la collega vengono incaricate delle pulizie di un laboratorio segreto in cui viene portata una creatura anfibia proveniente da un villaggio amazzonico. Elisa ne rimarrà affascinata a tal punto da instaurare con il mostro una romantica complicità.
L’abilità del regista è stata nel riuscire ad amalgamare assurdo e reale in modo appassionante e passionale. È interessante come ogni personaggio sia scelto con cura per rappresentare ogni tipo di gruppo sociale emarginato che contestualizzato da un’idea della società americana (seppur banalizzata) nel 1962, nel pieno della guerra fredda.


"L'acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento e, anche se l'acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell'universo. Vale anche per l'amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l'amore resta sé stesso sia verso un uomo, una donna o una creatura."



Francesca Carretto 4SB

3 commenti:

  1. Trovo anche io che una delle cose più affascinanti di questo film sia la combinazione dell'assurdo e del reale, proprio perchè il regista ha unito tra loro diversi generi, dalla fantascienza al romantico, con l'aggiunta di un'atmosfera fiabesca. Inoltre tutti i minimi dettagli sono curati in ogni particolare e la scenografia è straordinaria, infatti si nota subito il grande lavoro che c'è stato dietro. Per quanto riguarda invece il significato del film, credo sia ammirevole il messaggio che esso ha lo scopo di diffondere: l'amore proprio come l'acqua può assumere infinite forme, ma non è importante quali esse siano. Questo aspetto è facilmente associabile a vari argomenti di attualità, tra cui l'emarginazione ma anche ad esempio l'omosessualità, infatti il film stesso è stato definito come un "inno alla diversità".

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  2. Io ho visto il film in lingua originale e devo dire che oltre al grande messaggio che trasmette ci sono altre tre cose che mi hanno particolarmente colpito: una è sicuramente la bravura degli attori, un'altra è la sceneggiatura vintage che rimane fedele agli anni in cui la vicenda è ambientata e l'ultima è la potenza della colonna sonora. Il compositore ha deciso di non integrare alcuna parte cantata lasciando spazio al suono, che a me rimanda ad uno stato di angoscia, avvicinandomi così ai quattro personaggi emarginati. È difficile descrivere dei suoni con le parole, per cui vi allego il link della colonna sonora.
    https://youtu.be/HA8dDFFvOUw

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  3. Personalmente mi ha molto colpito come i due protagonsiti abbiamo trovato un punto in comune nella loro non capacità di parlare e di come abbiano imparato a relazionarsi attraverso gesti,suoni e versi.
    Comcordo sul fatto che la musica e i suoni siano padroni della scena lungo tutto il film e di come spesso le parole non siano necessarie.
    Ho trovato molto "realistica" la componente fantastica del film, a volte ti dimentichi quasi che sia frutto dell'immaginazione.
    Inoltre penso che il tema dell'emarginazione e della diversità siano stati sviluppati in modo molto "creativo" e differente dal solito. Elisa la protagonista e la creatura anfibia dimostrano come le diffrenze non contino in amore e di come a volte una debolezza possa risultare un punto in comune e la forza di un rapporto, i due protagonisti si capiscono grazie al loro modo non convenzionale di comunicare.

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