La libreria della nonna mi ha
continuato ad incuriosire da quando riesco a ricordare. Ci sono sempre stati tanti libri vecchi, alcuni
addirittura di suo padre, antecedenti alla guerra. Ho iniziato a sfogliare i romanzi in lingua originale
inglese su cui mia nonna studiava ai tempi dell'università prima di
diventare professoressa. Pagine piene di traduzioni, appunti e
cartoline. Ho trovato una cartolina in particolare che mi ha fatto
sorridere, veniva dall'estero ed era stata spedita da un suo alunno: "Grazie prof! Il suo inglese mi ha aiutato a rimorchiare!".
Il caso vuole che le mie letture siano
cominciate proprio dalla storia di un'altra singolare professoressa,
Jean Brodie.
I don't believe talking down to children, you are capable of grasping more than is generally appreciated by your elders. Education means leading out, from e, out and duco, I lead.
La prima pubblicazione risale al 1961
sullo storico magazine americano The New Yorker, su cui hanno
pubblicato i loro racconti anche scrittori come Salinger e Roth.
Otto anni dopo Jean Brodie ha debuttato
sul grande schermo, interpretata da Maggie Smith, oggi meglio
conosciuta per il ruolo della professoressa McGranitt in nella saga
cinematografica di Harry Potter.
Attualmente "The prime of Miss Jean
Brodie" è considerato, secondo la classifica stilata dal quotidiano
britannico The Guardian, tra i cento migliori romanzi in inglese di
sempre.
Lo sfondo è l'Edimburgo degli anni
Trenta del Novecento, con qualche agile flashforward nel Dopoguerra. Troviamo al centro del romanzo Jean
Brodie, professoressa in una scuola femminile dallo stampo rigido e
severo, con al seguito cinque bambine, poi ragazze e infine donne,
ognuna con la propria peculiarità. Questo gruppetto è il famigerato Brodie set, cinque bambine che all'età di dieci anni erano state le predilette della loro professoressa, convinta potessero avere grandi potenzialità.
Jean Brodie si considera all'apice
della sua vita, una donna libera, con metodi poco
ortodossi, che rappresenta perfettamente la figura della femminista
nel suo tempo. Come specificato nel terzo capitolo non si trattava di un caso
isolato, ma quello che differenziava Jean Brodie da tutte le altre è
stato calarsi in una posizione difficile, in un ambiente sfavorevole
al suo modo di essere e di fare.
Pur essendo la protagonista una donna
all'apice della sua vita, quest'ultima viene vista attraverso gli occhi
delle ragazzine al suo seguito, permettendo al lettore di rimanere
affascinato proprio come loro da questa donna e allo stesso tempo
farsi rapire dal mistero della sua rovina.
Jean Brodie è un personaggio ispirato
parzialmente a una professoressa dell'autrice Muriel Spark durante i
suoi anni di studentessa, la quale fa da modello per quei particolari che rendono il
personaggio vivido e verosimile.
Ho apprezzato molto lo stile di
scrittura di Muriel Spark: essenziale e diretto, riesce a mettere a
fuoco le personalità definite dei suoi personaggi e farci apprezzare
il contenuto del romanzo senza ricorrere ad artificiosità o espressioni
contorte. I salti temporali sono gestiti con grande maestria,
mostrando tanto quanto serve ad attizzare la curiosità e rendere
dinamica la narrazione.
Una delle ragioni per le quali questo
romanzo mi ha colpita è l'aver incontrato un'insegnante egualmente
forte ed essere diventata una delle sue "allieve personali", proprio
come le ragazze del Brodie set. Questa lettura mi ha riportato
alla mente molti bei ricordi: ad esempio, questa professoressa ci portava a bere tè
mentre discorrevamo del nostro futuro e argomenti di attualità, come è descritto nel libro.
Le virtù e i difetti tragici di Jean Brodie al suo apice, nel loro piccolo, possono insegnare anche a noi, proprio come hanno fatto con le sue allieve.
Aurora Ferrari IVB
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