La tecnologia ormai è parte integrante nella nostra vita
quotidiana, è in tutto ciò che facciamo oppure diciamo. In continua crescita
essa viene usata per migliorare la vita delle persone e crediamo che più
aumenta il progresso, più aumentino le
comodità; pensiamo di usarla in modo appropriato... ma se non fosse sempre
così? Che cosa potrebbe succedere in futuro?
Un’ipotetica risposta ci viene proposta dalla serie “Black
mirror". Si tratta di una serie futuristica che viene anche definita antologica, poiché la particolarità di ogni episodio è che ognuno
racconta una storia diversa, con personaggi e situazioni completamente
differenti, quasi come se fossero dei film a sé. L’unico filo che tiene uniti i
vari episodi è proprio la tematica: nel corso delle cinque stagioni vengono
presentate tecnologie molto avanzate nel campo dei media, introdotte in
situazioni realistiche in cui ognuno
potrebbe immedesimarsi. Al primo impatto potremmo pensare a come sarebbe
fantastico se si arrivasse davvero a un punto così evoluto, ma in realtà la
serie ci vuole far riflettere sugli effetti collaterali di queste nuove
tecnologie con cui un giorno potremmo arrivare a convivere.
Quello che ci viene proposto non è solo un avvertimento per
il futuro, ma un qualcosa che ci può far aprire gli occhi sul presente.
Ciò emerge proprio dal titolo, che in italiano significa “schermo nero”, ovvero quello di qualunque telefono, computer o televisore; siamo ormai abituati a passare gran parte del nostro tempo sui social, su questi “black mirror”, influenzando così il nostro modo di essere ed arrivando qualche volta persino a fare cose contro la nostra volontà. Continuando così arriveremo ad un punto in cui non saremo neanche in grado di essere padroni di noi stessi. Penso che quello che la serie ci vuole far intendere è di andare oltre a questi schermi neri, di non fermarsi in superficie o alle apparenze, ma di vivere la propria vita secondo la propria volontà, senza essere costretti a raggiungere i cosiddetti standard della società odierna.
Alessia Rolla 4°B
Ciò emerge proprio dal titolo, che in italiano significa “schermo nero”, ovvero quello di qualunque telefono, computer o televisore; siamo ormai abituati a passare gran parte del nostro tempo sui social, su questi “black mirror”, influenzando così il nostro modo di essere ed arrivando qualche volta persino a fare cose contro la nostra volontà. Continuando così arriveremo ad un punto in cui non saremo neanche in grado di essere padroni di noi stessi. Penso che quello che la serie ci vuole far intendere è di andare oltre a questi schermi neri, di non fermarsi in superficie o alle apparenze, ma di vivere la propria vita secondo la propria volontà, senza essere costretti a raggiungere i cosiddetti standard della società odierna.
Alessia Rolla 4°B

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