martedì 6 agosto 2019

"Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro


“Non lasciarmi”, pubblicato nel 2005 da Kazuo Ishiguro, è un romanzo distopico che passa in rassegna temi toccanti e quotidiani come l’amicizia e l’amore vissuti con gli occhi dei tre ragazzi protagonisti Kathy, Tommy e Ruth. Il narratore è la stessa Kathy che, ormai trentunenne e assistente di donatori, ripercorre la sua infanzia e la sua adolescenza passate nel collegio di Hailsham raccontando gli anni che hanno segnato la sua vita ai suoi pazienti. Kathy e i ragazzi di Hailsham non sono persone come le altre, non hanno né madre né padre; sono cloni nati in laboratorio. In passato cresciuti dai tutori, personale addetto ad osservarli e controllarli, hanno vissuto all’oscuro della verità, nell’innocenza della loro età, pensando di essere come tutti gli altri. Pur essendo cloni però hanno dimostrato di provare emozioni e sentimenti sia attraverso l’arte, facendo i lavori per la Galleria di Madame, sia creando rapporti di amicizia e amore tra loro. “Non lasciarmi”, in inglese “Never let me go”, è anche il nome della canzone che Kathy ascoltava in collegio, la sua canzone preferita le cui parole le facevano pensare ad una madre con in braccio il suo bambino. Questa scena le appariva in mente ogni volta che sentiva la melodia, un’immagine amorevole ma allo stesso tempo amara perché lei e i ragazzi di Hailsham non avrebbero mai potuto avere un bambino a causa della loro natura che li rendeva sterili. Il disco di Judy Bridgewater che conteneva la canzone di Kathy non è un semplice oggetto materiale e non rappresenta unicamente le aspettative e i sogni di un’ adolescente ma è il simbolo della sua umanità. Anche se non umani Kathy, Tommy e Ruth sono stati in grado di vivere come normali esseri umani ed è questo l’aspetto più agghiacciante perché il loro futuro era già pianificato. Dopo Hailsham infatti si doveva diventare assistenti e poi donatori di organi. Tra i segreti che circolavano ad Hailsham il più diffuso era sicuramente quello relativo alla Galleria, il luogo dove Madame teneva i lavori migliori fatti dai ragazzi. Ma qual era il reale motivo per cui la Galleria esisteva? I ragazzi non ponevano questa domanda ai tutori per timore di una punizione e coscienti del fatto che non avrebbero avuto notizie veritiere a riguardo ma nella loro testa questo dubbio era frequente. La risposta a questo quesito è arrivata anni dopo quando i protagonisti sono divenuti adulti ed il collegio di Hailsham si è traformato in un ricordo. Kathy infatti dopo essere stata l’assistente di Ruth fino alla sua morte è diventata l’assistente di Tommy ed insieme a lui ha cercato Madame per avere dei chiarimenti sul passato. La Galleria e i lavori artistici richiesti erano solo un modo che avevano i tutori per vedere se anche i cloni erano in grado di provare vere emozioni, in poche parole era un modo per dimostrare che anche i ragazzi di Hailsham erano esseri umani. Ciò che colpisce del romanzo è la semplicità ed il rispetto che l’autore utilizza per parlare di affetto, sofferenza e nostalgia; ovvero di temi presenti nella vita di ogni uomo. Il romanzo può essere visto come il processo di crescita di un individuo, Kathy, che con l’età e l’esperienza si affaccia alla dura realtà della sua condizione. Dall’inconsapevolezza dell’infanzia Kathy matura e diventa adulta, viene a conoscenza della verità e delle bugie che hanno caratterizzato il suo passato. Il suo cammino di maturazione evidenzia l’importanza e la forza dell’amicizia che può diventare una guida e un’armatura capace di rassicurare e rinforzare gli esseri umani di fronte ai problemi che la vita pone. Grazie a Tommy e a Ruth infatti Kathy ha vissuto, prima come una bambina, poi come un’adolescente ed infine come un’adulta, da essere umano nonostante il destino avverso. Nel romanzo “Non lasciarmi” uno degli elementi che ho trovato più interessante è stato il Norfolk, considerato dai ragazzi di Hailsham come la sede degli oggetti perduti, dal mio punto di vista non è solo il luogo dove Kathy e Tommy hanno ritrovato il disco di Judy Bridgewater ma è anche la rappresentazione della memoria umana che è la sede dei ricordi e delle esperienze passate.

Giovanni Cione, IV SA


13 commenti:

  1. Mi trovo in contrasto con l'idea che l'autore abbia utilizzato la semplicità per trattare di sentimenti,poiché ho trovato espressioni molto crude e nette che mi portano a pensare che egli abbia voluto esprimere,attraverso i pensieri dei personaggi , ciò che lo turbava.
    Ciò che mi è risultato difficile leggendo il libro, è immaginare un mondo nel quale gli esseri umani riescono a creare cloni di loro somiglianza per fini propri. Nello stesso momento è sorprendente il fatto che i cloni provino sentimenti spesso più forti e veritieri degli esseri umani stessi e che siano in possesso di un anima che risulta però intrappolata come in una gabbia.

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  2. Ruth, Kathy e Tommy, i tre protagonisti del romanzo, crescono ad Haisham un collegio che è il luogo in cui studiano, giocano, fanno amicizia, si innamorano e crescono consapevoli del fatto che loro non hanno un destino, se non quello che è già stato stilato in un laboratorio. E fondamentalmente a loro va bene così. A parte i rari momenti di rabbia, a parte l'assoluta certezza di non invecchiare, a loro va bene così. Addirittura c'è chi è orgoglioso di essere bravo in quello che fa, perchè arriva addirittura a fare quattro donazioni.
    Sono solamente dei pezzi di ricambio. Lo sanno e lo accettano ed è triste vedere come comprare un organo venga accettato e considerato normale, con il lettore che spera sempre che da un momento all’altro accada qualcosa che ribalti la situazione che reagisca a quel mondo corrotto senza che mai il suo desiderio venga esaudito.
    Kathy, la voce narrante, è un'assistente. Aiuta quelli come lei a chiudere il loro ciclo con serenità, ed è brava nel suo lavoro. Non che sia insensibile a quello che vede, è consapevole del fatto che un giorno toccherà anche a lei, ma riesce ad affrontarlo.
    Quando però si innamora inizia a farsi nuove domande, spera che quello che è un destino già scritto per loro venga rimandato il più possibile. Per poco, ma spera. Perchè i ragazzi di Haisham, anche se non sono stati cresciuti da una madre e un padre, anche se il loro codice genetico è frutto di esperimenti, sono uguali a tutti gli altri esseri umani. Stringono legami con la differenza che i loro non dureranno, amano con la differenza che loro non staranno mai insieme tutta la vita..
    Ishiguro scrive un libro fatto di ingiustizie e di un dolore e angoscia. Già dalle prime pagine ti rendi conto di cosa certi termini nascondano. Sai delle donazioni, del futuro che non c'è, di quanto tutto questo sia terribilmente sbagliato.Inizialmente può sembrare un libro lento e noioso ma diventa man mano sempre più intrigante e tagliente.

    Klaus Klari 5SA

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  3. "Non lasciarmi" è un romanzo premio Nobel per la Letteratura 2017 di Kazuo Ishiguro.
    È difficile scrivere una recensione su questo libro senza rivelare qualcosa di troppo.
    L'ho trovato scorrevole anche se a mio parere la decisione dell’autore di lasciare le cose a metà, soprattutto nella prima parte del racconto, è fastidiosa poiché manca un senso di continuità; inizialmente i fatti non seguono una linea temporale lineare e si ha un po’ di difficoltà a legarli tra loro.
    È una storia angosciante, che lascia un senso di irresolutezza e che ti fa sperare fino alla fine che qualcosa possa cambiare.
    Personalmente mi è piaciuto perché è uno di quei libri che ti fa pensare e, nonostante sia di genere distopico, parla di una realtà non troppo lontana dalla nostra, anche se portata alla estremizzazione.

    Testa Francesca, VSA

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  4. Personalmente è un libro che ho apprezzato molto. La storia, oltre ad essere avvincente e scritta in modo scorrevole, è ricca di colpi di scena, tali da costringere il lettore a non interrompere la lettura, ma al tempo stesso è anche molto triste soprattutto perchè, quando le cose sembrano andare per il meglio, la sorte si accanisce contro i protagonisti . Inoltre è un romanzo che aiuta a riflettere il lettore portandolo a domandarsi "Chi è davvero un essere umano?" oppure "Fino a dove riesce a spingersi la mente umana?" oltre a fargli percepire in modo intenso la finitezza e la fragilità di qualunque vita.


    Alessandro Accornero V SA


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  5. A mio parere "Non lasciarmi" non è il solito romanzo distopico. Mentre nei romanzi di questo genere che ho letto fin ora("1984","Fahrenheit 451" e "La fattoria degli animali") c'era molta azione, voglia di ribellione da parte dei protagonisti, regimi da abbattere, in questo romanzo non c'è nulla di tutto questo. L'elemento distopico è qui ben nascosto tra le pagine, somministrato a piccole dosi anche per il lettore, eppure è allo stesso modo terrificante, perché si parla di un mondo e di una società che sarebbero, anche in un futuro non troppo lontano, possibili.
    Il messaggio che vuole mandare e che fa discutere e riflettere, non solo sulla vita in generale, ma anche sulla morte e sulle cure mediche.
    E poi ovviamente c'è il tema dell'impossibilità, da parte di questi cloni, di scegliere per sé stessi.
    Nessuno di loro è libero di costruire un proprio futuro, e il loro destino è stato già scelto.
    In sintesi, un romanzo forte nonostante la sua delicatezza e tremendamente triste. Per quanto mi riguarda lo consiglio vivamente

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  6. Il romanzo, più che una storia d'amore, è una storia che tratta un tema molto sensibile anche oggi: la discriminazione. I protagonisti vengono cresciuti da esseri umani in un luogo isolato e solamente in età più avanzata hanno la possibilità di conoscere il mondo reale. Tuttavia non esistono strade percorribili per raggiungere un futuro luminoso: i ragazzi sono cloni che moriranno allo stesso modo , ovvero donando organi. Ma la loro essenza è più profonda di quanto ci si potrebbe aspettare. Sono ragazzi che provano emozioni quali l'amore ma anche l'ira. Un esempio è l'episodio di Kathy, colta da Madame a ballare tenendo un cuscino in mano come se fosse un figlio mentre ascolta la sua canzone preferita, la quale darà poi il nome al libro. Il paradosso che emerge nel libro e che poi verrà affrontato da Miss Emily alla fine è quello del ruolo della cultura. La comunità viene educata come se fosse composta da persone reali anche se, apparentemente, agli studenti ciò non servirebbe molto dato che non hanno la possibilità di usare le nozioni imparate per crearsi un futuro lavoro. In realtà , Emily ammette che la preparazione serviva per conferire maggiore sensibilità nei comportamenti con gli umani, cercando di nascondere la reale essenza dei ragazzi. La storia dissemina tutti questi temi in una narrazione avvincente, eseguita con termini semplici e afferrabili da chiunque. Probabilmente è proprio la semplicità che permette all'autore di scrivere un romanzo universale,un classico contemporaneo.

    Formiglio Lorenzo VSA

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  7. Il tema dell’etica emerge evidentemente dal libro di Kazuo Ishiguro, Premio Nobel per la Letteratura: dei ragazzi che vengono cresciuti in funzione di diventare dei donatori di organi perché sono cloni (sono stati creati apposta per ciò), mi fa riflettere assai su molti aspetti, come fino a che limite si possa spingere l’uomo a intaccare le vite delle altre persone. Ma ciò che mi viene più spontaneo da pensare, è cosa significhi diventare adulti essendo già a conoscenza di cosa ci si aspetterà in futuro. Sembrerebbe una contraddizione affermare che questo libro abbia una componente emozionale senza eguali, sentendo parlare di cloni, scienza, vita predestinata, eppure c’è un anello di congiunzione che permette al lettore di immergersi completamente in un racconto, seppur fortemente distopico: i forti sentimenti provati dai tre protagonisti tra cui è compresa la voce narrante, Kathy. La memoria, è l’elemento fondamentale della narrazione che permette a Kathy di rivivere ogni sua piccola emozione della sua infanzia. La lentezza del libro a volte è talmente fastidiosa che mi fa pensare che l’autore provi sadismo nel lasciare i personaggi in un’attesa che percepita dal lettore, appare estenuante rincarata da numerosissimi momenti di riflessione. La tenacia di questi ragazzi riesce ad andare al di sopra della scienza e della loro condizione ormai irreversibile. E la bellezza, l’arte e la speranza, percepiti assiduamente grazie alla fragilità dei personaggi rendono questo libro non solo un romanzo visionario e politico, ma soprattutto d’amore e di sentimenti, perché i tre ragazzi fanno sì che la loro vita diventi memorabile.

    Irene Zanirato V SA

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  8. Differentemente da quello che ci si potrebbe aspettare leggendo il titolo, Non lasciarmi è una storia che passa attraverso i problemi della discriminazione di oggi anzi di sempre e non solo di un futuro lontano. Fino a prima degli ultimi due capitoli il libro tiene il lettore incollato alle pagine grazie ad una maniera ellittica di raccontare questa vicenda dispensando dosi di verità con sapiente pazienza. Infatti il finale, come ci si potrebbe aspettare data una narrazione di questo tipo, è illuminante tanto che sfiderei qualsiasi lettore a rimanere impassibile. Il messaggio che si porta dietro questo libro serve soprattutto a far aprire gli occhi, a renderci consapevoli. Iniziarci ad un mondo che per molti di noi è conosciuto e facilmente dimenticato legato allo sfruttamento nei paesi sottosviluppati. Questa dimenticanza è data, più che dalla poca memoria, ad un senso di superiorità che ci auto-attribuiamo verso queste persone sfruttate ritenute arbitrariamente inferiori. Vorrei concludere questo mio commento con una bellissima frase, esplicativa, riposta con cura nei meandri del libro:”Così per molto tempo vi abbiamo tenuto nascosti, e la gente ha fatto del suo meglio per non pensare a voi. E se lo facevano, cercavano di convincersi che non eravate veramente come noi. Che eravate inferiori agli esseri umani, e che quindi non contavate nulla.”
    Denis marino V SA

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  9. "Non Laciarmi" è un libro che mi è particolarmente piaciuto per la spontaneità del linguaggio e delle emozioni descritte. Credo che l’ opera possa essere considerata come un monito da parte dell’ autore alla scienza a non superare certi confini contro l’ umanità.
    Il titolo dell’ opera deriva dalla canzone “Never let me go”, di Judy Bridgewater, che la protagonista ascoltava da bambina nella sua stanza di Hailsham. Immaginava che la canzone parlasse di una donna sterile che però era riuscita a partorire e stringeva il suo bimbo con la paura che potesse lasciarlo da un momento all’ altro.
    Lo stile è semplice e ciò fa si che sia un romanzo molto discorsivo; nel 2010 ne è stato tratto un omonimo film dal regista Mark Romanek.
    Tommaso Albertazzi

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  10. Il romanzo é molto particolare perché nell'opera i tre protagonisti sono dei "cloni umani" la cui vita viene direzionata verso un solo obiettivo cioè quello di "donare organi agli altri". É una realtà tanto utopica quanto reale: infatti attualmente nel nostro mondo la scienza non é ancora arrivata a questo progresso ma presto potrebbe accadere che vengano progettati cloni per avere organi da trapiantare in esseri umani malati e sarebbe un grandissimo progresso per l'uomo. Il libro però apre una realtà vista dall'altra parte in quanto, sì per l'uomo sarebbe positivo, ma i cloni potrebbero avere sentimenti proprio come le persone e nel romanzo viene presentato soprattutto questo aspetto. Mi ha veramente appassionato la lettura di questo libro perché racchiude una storia, che seppur si chiude in modo triste, mi ha trasmesso molto; la lettura non l'ho trovata complicata e soprattutto é molto ben scritto e scorrevole. Tra i libri che ho letto durante l'estate questo é sicuramente quello che mi ha appassionato e preso di più.
    Giacomo Bolognesi

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  11. La trama del romanzo scritto da Kazuo Ishiguro è molto intrigata e appassionante. Crea un atmosfera di timore e curiosità allo stesso tempo. Non l’ho trovato scorrevole come romanzo, poiché penso che l’inizio sia stato un po’ lento nello svolgimento, ma che sicuramente viene screditato durante il pieno svolgimento della trama, che si conclude con un finale che non delude. Il mondo descritto dallo scrittore giapponese è indubbiamente di natura angosciante, accompagnato da un effetto pathos, molto apprezzato dai lettori.
    Filippo Dabbene V SA

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  12. Fino a che punto l'uomo può spingersi oltre i propri limiti? Cosa accadrebbe se in un futuro non troppo lontano si venisse a classificare l'uomo in "umano di serie A" e "umano di serie B"? Quando l'uomo diventa creatore di un altro essere umano, potrà dire di assicurargli la stessa libertà che lui stesso ha ricevuto in dono? Benché Ishiguro tratti un tema assai caro alla letteratura, quello della clonazione, l'autore sembra più interessato a far entrare il lettore nella vita dei tre protagonisti "di serie B", raccontandone speranze, amicizie e amori. Per costoro tuttavia il destino è già stato programmato e i loro sogni dovranno essere messi da parte per compiere ciò per cui sono stati creati. Forse accade che quando l'uomo tenta di sostituirsi a Dio, lo fa a discapito della sua stessa umanità.

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