martedì 6 agosto 2019

Commento su "Ragazzi di vita" di Pier Paolo Pasolini

"Ragazzi di vita" è un romanzo scritto da Pier Paolo Pasolini, celebre scrittore e poeta del XX secolo.
Le vicende del libro si svolgono in una Roma decadente, dopo la fine della seconda guerra mondiale che ha martoriato soprattutto le periferie della "Città Eterna". E' proprio nei sobborghi abitati dalle famiglie appartenenti al sottoproletariato che si articola l'intera storia dell'opera. Il protagonista, soprannominato il Riccetto, è un ragazzino che , come tanti altri suoi coetanei, ha una predilezione per fare "caciara" e per provare a racimolare qualche "piotta" per sopravvivere in una città in crisi sociale ed economica. Il Riccetto ha una sua compagnia con la quale esplora le varie opportunità che gli si offrono davanti per guadagnare qualcosa: si tratta di atti di delinquenza che vanno dal rubare copertoni,pezzi di ferro e altri utensili dal Ferrabedò (una stazione ferroviaria con annessi magazzini) fino ad arrivare a borseggiare i turisti e non solo nel centro della città. Inizia così una vita vissuta al limite, nella quale i ragazzi delle varie borgate romane compiono atti deplorevoli e spendono i loro guadagni sporchi nelle osterie o giocando d'azzardo. Questo stile di vita li porterà però a conoscere persone più grandi che ,molte volte, riusciranno a fregare loro le poche lire che questi avevano rubato. Un esempio è Amerigo, un giovanotto di Pietralata che attira Riccetto e un suo amico detto il Caciotta a giocare in una bisca. In questa occasione, oltre a perdere i denari, il Caciotta viene arrestato insieme ad Amerigo mentre il Riccetto riesce a scappare dai carabinieri. Amerigo morirà suicida poco dopo e il Caciotta sparirà dai radar del Riccetto, il quale tornerà a girare con un suo amico d'infanzia,il Lenzetta. I due conosceranno un signore che li introdurrà alle sue figlie, la più piccola delle quali inizierà ad uscire con il Riccetto. La vita del protagonista però non cambia: egli è sempre predisposto a fare il "coatto" pur essendo fidanzato e continua così a ubricarsi nelle osterie e a rubare. Altri due personaggi emblematici sono il Begalone e Alduccio, due amici che passano le giornate,insieme ad altri ragazzi, a fare dei bagni nell'Aniene, un fiume teatro della scena finale del romanzo: la morte, per annegamento, di Genesio, uno dei tre fratelli che erano scappati da casa per via dei brutti comportamenti del padre nei confronti della madre. La sua non è l'unica morte prematura: all'inizio del romanzo muore un amico del Riccetto , Marcello, che si trovava nella scuola al momento del crollo della stessa.
Il romanzo è stato scritto da Pasolini utilizzando termini derivanti dal gergo romano, tanto che l'ultima pagina del libro è un glossario delle parole usate con la loro traduzione in italiano. Questo aspetto linguistico da una parte rende più vivo il racconto delle vicende , dall'altro tende a complicare la lettura, soprattutto per coloro che non hanno mai avuto la possibilità di ascoltare dialoghi in romano "stretto". La trama, inoltre, è abbastanza lenta in quanto l'intero romanzo si articola sulle storie dei ragazzi, le quali si assomigliano molto fra loro e rendono un po' monotona la lettura. D'altro canto,però, i racconti sono frutto di una visione realistica della situazione del dopoguerra italiano ed è quindi giusto e normale che le varie vicende siano simili fra loro in quanto la vita del sottoproletariato romano era di fatto la stessa per tutti i quartieri della città.
Per quanto concerne i personaggi, emblematica è ovviamente la figura del Riccetto, che nel corso del romanzo cresce, passando dall'essere un ragazzino (inizio del libro) fino ad essere un diciottenne consapevole della vita che aveva scelto di fare sin da bambino. Inoltre è l'unico personaggio che rimane per tutto lo svolgimento dell'opera : la apre mentre si trova in via Donna Olimpia diretto verso il Ferrobedò, la chiude in un modo sorprendente decidendo di non provare a salvare il povero Genesio. Il romanzo resta un classico della letteratura italiana. Pasolini riesce a dipingere con colori cupi una "tela" sulla quale viene disegnata la storia di tutte le periferie italiane del novecento. Il "dipinto" è trasversale e riesce ad evidenziare problemi che ancora oggi sorgono nei sobborghi italiani . Pasolini compie quindi una denuncia sociale con un romanzo che assume tutt'ora una grande importanza nel suo genere.

Quartiere Pigneto,Roma. L'occhio di un attento Pasolini che veglia sul suo quartiere

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Lorenzo Formiglio 4SA

2 commenti:

  1. RAGAZZI DI VITA

    Il romanzo, scritto da Pier Paolo Pasolini e pubblicato nel 1955, racconta le vicende di alcuni ragazzi dei quartieri periferici romani nel dopoguerra.
    Il libro si articola attorno alle storie dei diversi ragazzi, raccontandone la loro vita dall'infanzia fino alla maggiore età; le vicende si alternano ma ruotano sopratutto intorno al Riccetto, personaggio principale dell'opera. Pasolini descrive Roma come una città caotica e segnata duramente dalla guerra, con un alto tasso di criminalità, come dimostrano le azioni criminali che i personaggi, appartenendo alla parte più povera della popolazione romana, sono costretti a compiere per sopravvivere. Il romanzo alla lettura può risultare un po' monotono e poco emozionante, ma proprio perché "Ragazzi di vita" espone la cruda realtà dell'epoca limitandosi a raccontare il dopoguerra romano. Il libro, essendo scritto interamente in dialetto romano, risulta molto realistico ma forse un po' ostico nella lettura, che però viene aiutata da un vocabolario nelle ultime pagine del libro contenente le parole più difficilmente comprensibili. Il finale, racconta solo un'altra vicenda vissuta dai ragazzi risultando non pienamente conclusivo ma restando in linea con il resto dell'opera.

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