domenica 25 agosto 2019

L’italo americano e il nero nell’america razzista. Green book: il film che fa riflettere divertendo.



Green Book era la guida che indicava gli alberghi e i ristoranti accessibili ai neri, indispensabile, ancora nei primi anni 60, alle persone di colore che volevano viaggiare nel profondo sud degli Stati Uniti.

Da questo libro prende il titolo l’avvincente film del regista Peter Farrelly, vincitore del premio Oscar 2019, che racconta la storia realmente accaduta, di un pianista di colore divenuto ricco e famoso nella più “moderna” New York, che decide di intraprendere una tournée negli stati del sud e, consapevole dei problemi cui andrà incontro, decide di farsi accompagnare da un rude buttafuori dei night, che viene assoldato come autista e “guardaspalle”.
Si tratta dell’italo americano Tony Vallelonga, che abita nel Bronx e all’inizio del film dà segni di razzismo verso i neri (tanto da buttare via i bicchieri in cui la moglie aveva dato da bere a due muratori di colore) e a fatica sopravvive senza farsi coinvolgere dalla mafia ben presente nella sua comunità.
Sulle prime vi è diffidenza tra i due, ma durante il lungo viaggio nasce una confidenza che alla fine si trasforma in vera e propria amicizia, a dimostrazione che la conoscenza tra le persone porta a superare il razzismo.
Il pianista Don Shirley è un personaggio molto complesso: non suona il Jazz, la musica tradizionale dei neri, ma una versione personalissima della musica classica, molto apprezzata dai bianchi facoltosi. Questa è una delle cause della sua crisi di identità: si sente rifiutato dai neri perché ricco e diverso da loro e non accettato dai bianchi che, negli stati del sud, lo costringono a non utilizzare i loro bagni e non gli consentono di cenare nei loro ristoranti, nonostante sia la star della serata.
Il messaggio del pianista colto all’irruento autista che vorrebbe ribellarsi alle ingiustizie che subisce l’amico di colore è che ci vuole pazienza e che non è la violenza, ma la dignità, l’arma che cambierà i cuori degli uomini e consentirà di migliorare la società.
Durante il viaggio i due si arricchiscono sempre più a vicenda, scambiandosi valori e sentimenti.
Il ricco pianista impara ad apprezzare i cibi semplici come il pollo fritto, prova per la prima volta la gioia di una festa di Natale in cui suona il jazz con i neri poveri in un locale per “coloured” e capisce il valore fondamentale che riveste, per Tony e per la comunità italo americana, la famiglia.
La bellezza del film risiede nel fatto che questi temi importanti sono affrontati in maniera divertente, con una trama che riserva sempre colpi di scena, grande comicità e “suspence”.

Michele Brignolo IV B






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