“La casa in collina” è un romanzo di Cesare Pavese. Scritto tra il 1947 e il 1948, è stato pubblicato nel 1949.
Il
protagonista della vicenda è Corrado, un professore torinese che lascia
Torino nell’estate del 1943 e si rifugia sulle colline piemontesi per
sfuggire ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Viene ospitato
da due donne, Elvira e sua madre, che premurosamente si prendono cura di
lui. In questo periodo frequenta un’ osteria dove vi lavora Cate, sua
vecchia fiamma, in compagnia di suo figlio Dino. Corrado crede che Dino
possa essere addirittura suo figlio poiché, come lui da bambino, egli
ama trascorrere le giornate in mezzo alla natura. La situazione, però,
precipita con l’ armistizio italiano dell’ 8 settembre 1943, che porta
solamente a incursioni e deportazioni da parte dei tedeschi, aiutati
dai fascisti. Angosciato, Corrado decide di scappare chiedendo, e
ottenendo, asilo presso il collegio di Chieri. Ma nemmeno qui Corrado si
sente al sicuro. Decide, perciò, di ritornare in collina da Elvira dove
egli cade in una vera e propria crisi esistenziale dovuta dalla non
accettazione della guerra e dalla continua fuga dai bombardamenti. Un
giorno egli riceve una lettera dei suoi genitori che lo invitano a
tornare a casa. Arrivato nel paese natale, passando attraverso il
territorio astigiano, può finalmente riabbracciare i suoi cari non
riuscendo, tuttavia, a placare la propria crisi interiore.
Il personaggio di Corrado può apparire come l’alter ego dello scrittore, che, attraverso “La casa in collina”, analizza se stesso, i propri incubi e le proprie paure.
Pavese
affronta e descrive il tema della guerra come causa del cambiamento
psicologico delle persone, tra cui Corrado che cade nello sconforto, e
talvolta nell’apatia, con l’ incontrollabile voglia di fuggire dal
nemico, al contrario dei suoi amici che cercano coraggiosamente di
reagire alla terribile situazione dell’Italia durante la seconda guerra
mondiale.
Il
titolo del romanzo riesce a contestualizzare, secondo me, in maniera
rapida e coincisa la vicenda narrata: la casa è il luogo di riparo e
sicurezza così come la collina lo è per il protagonista, dove egli si
rifugia per sfuggire ai bombardamenti.
Lo
stile del romanzo è quasi ritmato, donando al lettore la sensazione che
il racconto abbia una persino un’ intonazione, resa anche grazie a
frasi brevi e incisive.
Tommaso Albertazzi IV SA
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