"Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.
[...]
Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino si impiccò,
e nessuno ne restò."
La Christie, che rimane ancora una delle più conosciute e tradotte scrittrici di romanzi gialli, ambienta la storia su una piccola isola non lontana dalla costa del Devon, in Inghilterra. I dieci personaggi, chi per un motivo e chi per un altro, vengono infatti invitati da un certo "U.N. Owen" a recarsi nella villa situata sull'isolotto. Qui cominciano ad essere accusati attraverso delle registrazioni di aver commesso crimini atroci e successivamente cominciano a morire ad uno ad uno seguendo i versi della poesia che avevano trovato incorniciata sul camino della villa, alcuni dei quali sono sopra citati.
Da non amante del genere posso dire che l'autrice è riuscita, come suo solito, a creare un romanzo carico di tensione e suspense, a cui è molto facile appassionarsi. Non si tratta soltanto della trama in sé, ma anche dello stile della Christie, ancora del tutto attuale nonostante risalga a un periodo storico molto diverso dal nostro. Infine a rendere questo romanzo pressoché impeccabile ci sono i temi principali dell'opera, come i sensi di colpa e, più in generale, la psicologia trattata in modo meticoloso.
Matteo Atzori, IV B
Matteo Atzori, IV B
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