mercoledì 19 maggio 2021

Un grido senza voce

Buongiorno a tutti. Sono Matthias Giachino, il fiero studente della 4B. 
Negli ultimi giorni ha ricevuto parecchia popolarità il mio post "il processo ai Vercelli 7". Scrivo questo breve discorso con l'intenzione di chiarire, sottolineare e dare spiegazioni. 
Non è stato facile passeggiare in corridoio in questi due giorni, in quanto gli sguardi di ammirazione degli studenti erano alternati dalla delusione dei professori. L'intento dell'articolo non era creare odio, ne tantomeno dividere ancora di più le due parti, ma bensì cercare di riflettere su problemi che il sistema scolastico nazionale presenta, al fine di lavorarci sopra. Il discorso era profondamente generalizzato (troppo probabilmente), ma nei miei intenti screditare la scuola in cui vado non era neanche presente. Non avrei mai pensato che il post suscitasse tanto interesse, e non avrei mai pensato che arrivasse a creare sgomenti in aree per me troppo grandi. Quando parlo di ansie e paura, quando parlo di meritocrazia e quando mi appello agli studenti, io non chiamo in causa la MIA scuola, e non accuso il Vercelli di alcuna violazione legale che vada oltre la correttezza e l'onestà, ma cerco di dare voce a tutti gli studenti che non riescono a vedere una via di fuga. Quel post l'avevo scritto io, ma tutti i ragazzi italiani potevano "essere me"; in quel discorso non c'è Matthias, ma lo studente italiano. Non avrei mai voluto creare confusione, dissenso o scandalo. Io, nel mio piccolo, volevo solo gridare quello che forse mai più avrò il coraggio neanche di pensare. Si è perso il  valore del messaggio, che non era dichiarare guerra, ma era unirsi, e vivere gli anni più belli della nostra vita in un contesto migliore. 
Matthias Giachino, ancora una volta, fiero studente della 4B

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