in cui viviamo da esuli
nella nostra stessa patria.
Un sentimento comune
tuttavia ci congiunge:
la Consapevolezza
di essere uomini
di essere vulnerabili
di essere tutti uguali.
Sono giorni sterili
in cui viviamo il presente
con un febbrile abbandono.
L’ineffabile mondo virtuale
ci fa approdare nel ricordo,
e temiamo un futuro
di incertezze
di fragilità
di paura.
Sono giorni monotoni
in cui viviamo il momento
sospeso, in un’incostante attesa.
La familiare quotidianità
ci vincola al reale
e impariamo il rispetto
di resistere al tempo
di esistere nel domani
di restare insieme.
Sono giorni astratti
in cui viviamo la semplicità
a cui volevamo sottrarci.
Dobbiamo fermarci e riflettere,
soffrire di consapevolezza:
Lascia volare calde
le lacrime sul viso;
Lascia che colino con fatica
giungano fino alla bocca;
Lascia che il loro sapore
ti faccia sognare
un mare tranquillo,
dove nulla ostacola l’orizzonte
se non gli occhi
che oltre non possono vedere
Lascia che le lacrime
colino calde,
non ostacolare il loro corso
più di quanto non facciano già le rughe;
Lascia che colino
queste calde lacrime.
TERESA GIORDANO VB
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