
L’autore ci fa capire che l’etica non è altro che il tentativo razionale di indagare su come vivere meglio. Vivere meglio qui, vivere meglio ora, vivere la vita. Perché quello che ci deve interessare non è tanto se ci sia o meno la vita dopo la morte, ma che ci sia anche prima. Intanto, capiamo che etica implica la libertà di decidere cosa fare. Ma anche porsi delle domande, fondanti e difficili. Perché sto facendo questo? È bene quello che faccio? Perché bisogna essere responsabili delle proprie azioni, saperne accettare i premi e le punizioni? Nessuno può essere libero al posto nostro. Via via che leggiamo, capiamo sempre meglio alcuni aspetti dell’etica.
L'etica riguarda la libertà, ma anche le scelte. Come negli scacchi dobbiamo sempre cercare una mossa che ci consenta più sviluppi, così le nostre scelte devono portare all’apertura e non alla chiusura. Savater ci esorta di non chiedere ad altri come vivere, di chiederlo a sé stessi. Se si è liberi, se si è politici, se si è etici, abbiamo quindi il dovere di rispettare la diversità delle forme di vita delle scelte personali. Tolleranza, rigetto del razzismo, dei nazionalismi, delle ideologie fanatiche, religiose e laiche, ne sono i logici corollari.
Ogni capitolo termina con degli spunti, con delle citazioni, con dei rimandi utili per l'approfondimento, in particolare per lettori giovani . È certamente un libro, per com’è scritto, per com’è impostato, adatto a noi ragazzi, ma è anche per adulti, perché fa riflettere su argomenti a cui fino ad ora abbiamo dato peso ma non attenzione.
Alessandro Girola, IISA
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