Il libro che voglio proporre qui oggi si intitola "Prigionieri del presente" di Antonio Galdo, scritto in collaborazione con Antonio de Rita.
Si tratta di un coinvolgente testo che descrive e denuncia il massivo utilizzo degli ormai diffusissimi smartphone, chiamati "protesi elettroniche" proprio a indicare il loro uso prolungato al punto da diventare talvolta ininterrotto.

Questo fatto è ovviamente conseguenza dello sviluppo tecnologico, soprattutto nell'ambito dei cellulari, che ha comportato più finanziamenti nelle società specializzate in questi dispositivi, per poi sfociare nel loro assoluto dominio come compagnie di importanza e rilevanza mondiale.
L'autore insiste sugli effetti negativi causati dai cellulari; ad esempio ragiona sul fatto che ormai Google detiene tutte le informazioni sui nostri gusti e preferenze (mediante algoritmi che memorizzano e individuano cosa cerchiamo di piu in rete). Questo motore di ricerca riesce così,quasi magicamente, a sapere persino quando ci serve del latte e a suggerirci dove andare a comprarlo e quanto prenderne.
Antonio Galdo parla inoltre della diffusione delle "fake news", in italiano "bufale", e tutti i problemi che ne derivano. Gli ideatori delle fake news sfruttano il fatto che noi italiani siamo un popolo credulone e che bastino termini aulici e ricercati per indurci a credere a tutte le sciocchezze che circolano su internet.
In conclusione l'autore cerca, attraverso numerosi esempi e semplici aneddoti, di farci ragionare sul tempo speso effettivamente sul telefono, augurandosi che leggendo il suo libro possiamo gestirlo meglio.
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