Strumento attivo di contagio culturale - Blog del Liceo Scientifico "Francesco Vercelli" di Asti
lunedì 6 maggio 2019
...un po' morire
Marcello Fais narra in brevi racconti storie vissute da personaggi famosi.
Sono istanti che raccolgono gli ultimi ipotetici pensieri di una vita passata sotto i riflettori.
La lettura è veloce ma interessante perché propone sentimenti e squarci di biografie, alcune parti necessitano una ricerca sulle carriere dei personaggi che vengono parafrasate in maniera meticolosa e dettagliata.
James Dean, 30 settembre 1955
Attore statunitense amante della velocità trova la morte sulla sua Porsche 550 Spyder.
Ripercorrendo alcuni tratti di strada possiamo immaginare quella sensazione di libertà, che spesso alle stelle non è concessa. Accompagnato da un sottofondo musicale osserva il paesaggio che lo circonda e la visione lo porta a riscoprire anche il colore del cielo.
Sono spesso le piccole cose che vengono dimenticate e solo nei momenti di particolare sensibilità vengono rivalutate.
Isadora Duncan , 14 settembre 1927
Una vita sentimentale travagliata accompagnò la sua carriera di ballerina.
Una sciarpa impigliata nelle ruote della macchina la portò alla morte per soffocamento. Nel racconto non è però questa la reale causa della morte della Duncan bensì il pensiero di Sergey Esenin, l'ex marito morto suicida.
L'atmosfera del pomeriggio in cui incontrò Esenin è calda e personale, scandita da una dolce "danza delle cose".
Davanti all'Hotel des Bains rimase solo un suo ultimo sorriso.
Jackson Pollock, 11 agosto 1956
É forse in questa parte di racconti dove si incrociano le varie storie, l'autore ci presenta vari personaggi inseriti in alcuni gironi. Ci troviamo ora nell'ambito girone dei morti in incidenti stradali dove il pittore risiede.
Un'artista che si allontana dal suo pennello per sentirlo più vicino, come guardare se stesso dall'esterno per comprendersi meglio. Un'artista che ritrova perfetta armonia nelle sue opere mentre il pubblico le individua come caos, aprezzandole si ma non capendole.
Il gioco dell'attrazione invade i suoi pensieri e immancabilmente le sue opere.
Grace Kelly, 14 settembre 1982
Ai precedenti toni dolci si contrappongono immagini forti dell'incidente stradale dell'attrice e principessa Grace Kelly, tra i rottami ritroviamo però la parte personale della donna, non quella pubblica ma più familiare. L'atmosfera notturna e la descrizione del luogo creano uno sfondo cupo che lascia spazio ad ultime veloci visioni.
Ayrton Senna, 1 maggio 1994
Una vita che sfreccia sull'asfalto con l'aria che ti investe fino a toglierti il respiro ha segnato la morte del corridore. Corridore già da bambino, voleva sfidare il tempo provando a superarlo, a batterlo in velocità, quella che ha dato e poi tolto.
Albert Camus, 4 gennaio 1960
Nessuna parola sentiremo dal premio Nobel, forse perché aveva già detto tutto nei suoi libri.
Diana Spencer, 31 agosto 1997
Veniamo riportati di colpo nel girone dove vi è un silenzioso confronto, si discute il tema del viaggio, quasi ironico date le circostanze. Un viaggio che per Diana prende le sembianze del cambiamento, un viaggio che finirà ingiustamente. Una fine paragonata alla perdita di un ballo, che le impedirà di arrivare all'ultima canzone, a quel momento in cui soddisfatti e felici si ritorna casa.
È come un teatro la sua morte, come una grande messa in scena dove il corteo piange e anche solo davanti alla televisione tutti si fermano ad osservare.
Gaetano Scirea, 3 settembre 1989
Una delle più belle figure del calcio italiano, ricordato come grande uomo dentro e fuori dal campo.
Morto giovane e lontano da casa, una bella carriera e una bella famiglia ma ancora molti progetti da realizzare resi impossibili da una sola corsa sull'autostrada Varsavia-Katowice.
Anna Gianotti, Agnese Ilengo
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