venerdì 13 dicembre 2024

Riflessioni a partire dalla lettura del testo: “Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli.


Quella che segue è una riflessione da individuare nel contesto della lettura del libro consigliato durante l'attività del Bookclub, ovvero “Tutto chiede salvezza” di Mencarelli. Un romanzo che indaga i temi della malattia mentale, del disagio che ne consegue e il rispettivo rapporto con il mondo esterno. Tra le tematiche che però hanno suscitato in modo più intenso il mio interesse, stimolato dall'ambiente del bookclub, è l’inadeguatezza. Entrare in contatto con un testo contemporaneo, al quale non sono abituato prettamente per la mia sensibilità, è stato costruttivo, per permettermi di riconoscere anche in opere non ancora “storicizzate” quegli elementi comuni e costanti incastonati nell’ambiente culturale odierno. Fatte queste doverose premesse, ecco il mio modesto tentativo di tracciare una continuità attingendo al mio ridotto bagaglio personale, sperando di non esprimere qualcosa di superfluo, ma con il sincero intento di esporre un tentativo di "filogenesi che ripercorre l’ontogenesi”.

A migliaia si ergono idoli e altari per giustificare un comune sentire e per illuderci di poter applicare in qualche misura una forza subordinante all’Essere.  

Avere invece la sensibilità di percepire quella sterminata sfilza di effigi e vitelli d’oro e templi e comun sangue e storie-di-martiri pagani e non, come estranea al proprio sentire; è accompagnata da un sentimento che gela il sangue e fa tremare i polsi. 
La manifestazione di ciò è l’inadeguatezza, da intendersi nel senso più profondo del termine, una condizione a priori che non può essere riscattata, e che possiede intrinsecamente infinite e illimitate sfaccettature.
Lo era, il sentire di Agostino nella Malora, quando nel vedere i ragazzi di città, invidiava le loro scarpe, i loro pantaloni lunghi e odiava quegli zoccoli che lo facevano suonare come una mucca al pascolo. Si sentiva disumanizzato. 
Lo sentiva Pin, adulto tra i bambini e bambino tra gli adulti. Entrambi trovarono un rifugio sicuro in una dimensione alta, altra, il loro “sentiero dei nidi di ragno”.
Raggiungendo così la consapevolezza che un sentimento del genere non può che avere una declinazione positiva, tutto questo dolore non può, non è e non sarà vano. E fornisce quel processo di autodeterminazione che fa scrivere a quell’uomo che fu Anguilla (ennesimo Pin, ennesimo Agostino): “Ho cercato me stesso. Non si cerca che questo.”

Carelli Michele Maria, V A.

martedì 3 dicembre 2024

Social & Fake News

Cosa sono i social?   

Siti Web e applicazioni che si concentrano sulla comunicazione e si basano sui concetti di comunità, interazione, condivisione e collaborazione.





Come li utilizziamo?

I social sono usati per il business, la comunicazione, il lavoro (es. Linkedin). Sono anche però utilizzati per raccogliere informazioni.

Il 64% della Generazione Z usa Tik Tok contro il 49% dei Millenials.

Con il progresso della tecnologia, usiamo i social sempre di più.

Presentiamo un nuovo studio di Edu Birdie: sono stati intervistati 2.000 giovani negli Stati Uniti a cui è stato chiesto se hanno votato alle ultime elezioni e se sono stati influenzati dai social.




COVID

Dal 2019 al 2020 c'è stato un aumento del 10,5% dell'uso dei social media, un numero che è continuato a crescere ogni mese. Il motivo principale di tale incremento riguardava l'utilizzo per il lavoro, la scuola e connettersi con gli amici e la famiglia.






LE FAKE NEWS

Le fake news sono notizie false che creano scalpore e che si condividono attraverso i social o i siti di giornalismo non attendibili. Vengono create da persone che non hanno competenze specifiche ma che ci lavorano solo per ottenere profitto economico. Lo fanno anche prendendo in giro gli utenti che cercano delle informazioni. Spesso danno per scontato che tutto quello che leggono sia vero, e quindi condividono senza una giusta analisi delle fonti incoraggiando questo approccio sbagliato. Gli argomenti più presenti nelle fake news riguardano la politica, l'economia e la medicina, ma anche la vita privata delle celebrità.




COME RICONOSCERE UNA FAKE NEWS

Per riconoscere una fake news da una notizia vera bisogna analizzare attentamente la notizia seguendo questi punti:

- Cercare informazioni dell'argomenti su fonti attendibili
- Capire se l'autore ha un profilo fake o un profilo attendibile 
- Controllare il titolo, date, citazioni di fonti da cui arrivano le informazioni e capire se ci sono, sono realistiche e ben specificate 
- Verificare se le immagini sono state ritoccate, prese da altri siti e spacciate per proprie, o non inerenti all'argomento analizzato.





GLI INTERVENTI LEGISLATIVI PER COTRASTARE LA DIFFUSIONE DELLE NOTIZIE FALSE

In alcuni stati sono state ratificate delle leggi per eliminare o diminuire drasticamente la diffusione delle fake news.

In Italia la Polizia Postale è impegnata ogni giorno a contrastare tale fenomeno. Chi crea notizie false può essere punito dalla legge con una multa o con l'arresto fino a tre mesi se la notizia costituisce un pericolo per l'ordine pubblico e l'incolumità delle persone.





I PRO DEI SOCIAL

1. Libera condivisione (piattaforme...)
2. Gruppi sui social
3. Ritrovare contatti con parenti, amici...
3. L'interculturalità digitale 
5. Business
6. Nuovi lavori digitali




I CONTRO DEI SOCIAL

1. Tutela della privacy        
2. Dipendenza dai social    ⟶    COVID
3. L'uso eccessivo dei social
4. Sintomi psicofisici 
5. Cyberbullismo (Sextortion, revenge porn, grooming, haters)
6. Uso improprio dei social




L'INTERVISTA 

Abbiamo intervistato Orio Navarra, proprietario di due aziende tecnologiche che forniscono servizi.

Come gruppo abbiamo fatto otto domande (due a testa). Gli abbiamo chiesto alcuni chiarimenti in merito al rapporto fra social e fake news.


DOMANDE















GRAZIE DELLA LETTURA!!!
Post creato dalle alunne della 1A Kristina Metani, Alexa Bol, Martina Leva, Nicoletta Reggio










sabato 2 novembre 2024




La "scatola" si stringe attorno alla comunità valenciana per l'immensa tragedia che l'ha colpita in questi giorni. Poco più di un mese fa, durante il viaggio d'istruzione delle classi quinte, alcune e alcuni di noi hanno potuto ammirare la bellezza di luoghi carichi di storia ed apprezzare l'ospitalità del suo popolo.

sabato 18 maggio 2024

L'ADOLESCENZA

Il fenomeno dell'adolescenza 
è il periodo di massima coscienza;                            
fra timori e dolori, 
novità e primi amori.
Stress, paura e insicurezze,
ciò che basterebbe sono solo carezze:
un abbraccio e compagnia, 
le delusioni portan via.
Un genitore poco presente 
solo potrebbe rovinarti la mente.
Dover dare sempre il massimo,
altrimenti sei solo pessimo.
Un peso sulla schiena
che ti divora come una iena.
Essere adolescente non è mai semplice 
quando non trovi neppure un complice.
Non andare a scuola diventa così un pretesto,
per evitare i "ti odio" e i "ti detesto".
Poi il pomeriggio è necessario studiare,
per la necessità di farsi lodare,
avendo timore del giudizio,
sperando che poi non diventi un vizio.
L'adolescenza è momento di crisi 
che poi finisce con tanti sorrisi,
un periodo di passaggio 
lungo breve ma sempre un viaggio.
                                                                                        Alice Cutaia  I B



martedì 30 gennaio 2024

Aroma di...filosofia

Il Caffè Vercelli è una delle proposte del nostro liceo che consiste in un incontro volto a permettere a tutti di esprimere le proprie considerazioni riguardo un tema proposto e con l’obiettivo di far sviluppare a chi vi partecipa un proprio pensiero critico.

Un esempio di tema che è stato affrontato in uno dei vari incontri che si sono tenuti in questo periodo invernale è stato quello della cattiveria.



Gli spunti proposti sono stati una frase di Friedrich Nietzsche, Franz Kafka, Victor Hugo e Gabriele D’Annunzio. Per dare un assaggio, proponiamo quella di Victor Hugo:”Abbiate compassione per i cattivi: non sapete quel che avviene nel loro cuore.”.
A seguito delle citazioni sono state poste delle domande come “Cos’è davvero la cattiveria?” e “In che rapporti è con l’uomo?”.

Nelle due ore che hanno seguito la presentazione dell’argomento sono sorti vari spunti e si è andati ad indagare la sua origine: è una caratteristica propria dell’uomo o è una semplice reazione ad un’altra azione cattiva? 

Può sembrare una domanda senza una vera e propria conclusione, ma siamo sicuri di avervi fatto pensare, anche solo per un attimo, ad una possibile risposta e l’idea è proprio questa: nessuno pretende che chi partecipa agli incontri offra delle verità assolute; lo stesso Socrate riteneva che il modo per trovarla fosse il dialogo e noi vi proponiamo esattamente questo: un modo per esporre i propri pensieri, mettere e mettersi in discussione nella ricerca di una risposta che, pur se non trovata, permette di crescere intellettualmente e di imparare a pensare liberamente senza la paura di esporre le proprie idee.


Un altro esempio degli oggetti delle nostre discussioni è l’amicizia. All’incontro sono state nuovamente proposte citazioni di Epicuro:”Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia.”, Blaise Pascal:“Sono certo che se tutti gli uomini sapessero quel che dicono gli uni degli altri non esisterebbero quattro amici nel mondo(...).” e Simone Weil:”(...)l’amicizia è per me un beneficio incomparabile, senza misura, una sorgente di vita(...).”.

Ci siamo ritrovati ad analizzare idee differenti tra loro per contesto storico, sociale, economico e scuole di pensiero; ma tutte vedono l’amicizia come qualcosa di grande valore. Oggi però le cose sembrano ulteriormente cambiate e si può allora pensare che un’amicizia vera e sincera possa ancora esistere? Ma quand’è che un’amicizia può dirsi “vera”? E considerando che essa possa nascere, potrebbe anche continuare a sussistere o l’egoismo prenderebbe comunque il sopravvento? Tra pensieri originali e qualche risata comune, ciascun partecipante (salvo i più testardi) ne è uscito con un’idea di amicizia diversa da quella che aveva in principio. Si tratta di uno sguardo più ampio sul mondo ed un’analisi con ragazzi che si interessano degli argomenti più disparati. Se tutto ciò non dovesse avervi esaltato, vi diamo anche uno spoiler: stiamo lavorando per un incontro con uno studente di filosofia dell’università di Torino.

Speriamo di vedervi a breve!

domenica 28 gennaio 2024

Il Caffè Vercelli dentro alla scatola

Un semplice post introduttivo su una delle offerte più interessanti del nostro liceo.
Parleremo dei vari incontri che si terranno da qui in avanti (argomenti, intuizioni dei partecipanti, domande proposte, ecc...) e ogni tanto tratteremo di argomenti che ci hanno colpito ma che pensiamo non avrebbero modo di essere approfonditi a dovere in un incontro.
Speriamo che possa piacervi e che qualcuno si senta magari più invogliato a partecipare.
Grazie dell'attenzione e buona lettura!

venerdì 29 dicembre 2023

VALE LA PENA INSEGUIRE I PROPRI SOGNI?

Il tema presente nel titolo viene analizzato nel film di Darren Aronofsky "Requiem for a Dream" e già dal titolo si può intuire la sua visione pessimistica sull'argomento.
Nella pellicola sono presenti vari personaggi rappresentativi di ogni classe sociale, ma tutti accomunati da una sorta di malessere e inappagamento rispetto alla società o vero se stessi, ed è proprio questa insoddisfazione che li porterà a intraprendere un cambiamento, una rivoluzione personale, di cui ne verranno analizzate le fasi.


In seguito ad un inizio dove il sogno è alla portata dei protagonisti, gli stessi si scontrano con la realtà dei fatti: ci sono dei fattori esterni, che noi non possiamo controllare, a mandare tutto in frantumi e a creare un rapido annullamento delle aspettative e la 
"morte del sogno" .Questo film raggiunge perfettamente 
il suo obbiettivo, ovvero di forzare una "presa di 
coscienza", nello spettatore, grazie anche ad una colonna 
sonora immersiva con dei giochi e combinazioni di 
inquadrature distintivi, Aronofsky riesce a trasmettere 
un senso di angoscia, paragonabile a quella di Kierkegaard,
verso te stesso, il tuo ruolo nella società e nel mondo;
affrontando e facendo riflettere l'osservatore su temi come la solitudine, l'omologazione sociale e il voler essere amato. Il tutto mascherato dall'inseguimento dei sogni che assumono forme diverse per ogni persona ma di egual valore, in qualsiasi caso il destino di chiunque voglia intraprendere questa strada è destinato ad un'inevitabile disfatta.
O rinunci ai tuoi sogni o morirai rincorrendoli.
Trailer del film:



                                                                                                                                         Federico Pellitteri


mercoledì 10 maggio 2023

"Uno, nessuno e centomila" - Luigi Pirandello



E tu, chi sei?


Sicuramente avrai un nome, un tono di voce, un colore preferito ed un modo tutto tuo di vedere le cose.



Ti sarai guardato allo specchio un miliardo di volte e avrai visto sempre le stesse cose: stessi occhi vispi, stesso naso un po' troppo grande o troppo piccolo per la tua faccia, stessa smorfia imbronciata, stessi capelli in disordine.

                                                                                                                                              




Ma se provassi a chiedere a tua madre, alla tua parrucchiera o al commesso del supermercato sotto casa tua, credi che vedrebbero la versione di te che vedi anche tu? E se così non fosse, allora tu dove sei? Qual è il vero te? Esiste?


 



Queste sono le domande che si pone Vitangelo Moscarda, il protagonista del libro "Uno, nessuno e centomila" scritto da Luigi Pirandello, quando un giorno, dopo una vita intera passata a fianco della moglie Dida, si accorge che per lei non era altro che uno sconosciuto.





Duecento pagine di una storia avvincente, in cui dubbi irrisolti si intrecciano con riflessioni sulla vita e su noi stessi. Un libro in cui perdersi è tanto facile quanto ritrovarsi.

 



E se dopo averlo letto non riesci più a trovare te stesso, non preoccuparti, alla fine siamo tutti uno, nessuno e centomila.

                                  


                                 





lunedì 23 gennaio 2023

IL POTERE DELLA NOIA

Quando si parla di noia, inteso come stato psicofisico, si ha sempre un’idea negativa, tanto che nel Medioevo si è estremizzato questo concetto fino alla concezione del peccato capitale di accidia. Consideriamo però l’accidia un concetto diverso dalla noia, la definiamo come una delle modalità con cui può essere spesa. Non voglio parlarvi di noia perché credo vi annoierete, ma voglio parlarne per capire il valore della vitalità, come se parlassi della povertà per capire il valore della ricchezza.



Nella vita i momenti di noia arrivano quando rimaniamo soli con noi stessi, senza che non ci sia banalmente nessuna attività ad intrattenerci (distinguendo ovviamente la noia dal riposo). Il tempo perde valore e il corpo percepisce un palco troppo grande per lo spettacolo della nostra vita. Questo momento è delicatissimo e anche se viene spesso trattato come fosse un intermezzo tra quelli che crediamo gli atti della nostra vita, in realtà è tra le occasioni più importanti che abbiamo per scoprirla. Alcuni sociologi e filosofi lo hanno definito come “lo stadio che precede la creatività” e questo perché privati di impulsi esterni, rimasti soli con la nostra coscienza, siamo obbligati ad ascoltare noi stessi, i nostri bisogni. Questo tempo ci permette di formalizzare i nostri desideri, di sentire la mancanza di quello che ci fa stare bene oppure capire che manca qualcosa che dobbiamo cercare. Purtroppo in questo periodo non ci è concesso spesso annoiarci, e non per gli impegni, ma perché abbiamo sempre in tasca qualcosa che può intrattenerci, preferendo essere spettatori piuttosto che protagonisti di una vita che a volte sentiamo pesante.
Il rischio è quindi quello di distrarsi da se stessi, proprio nel periodo in cui diamo forma alla nostra persona e determiniamo i nostri principi. Ciò che rende la noia insidiosa non è la noia stessa, ma come proviamo ad evitarla, come le nostre paure sempre più grandi della realtà che può ospitarle. Quando ci alziamo la mattina, quanto tempo dedichiamo a pensare al perché ci stiamo alzando così presto? Oppure guardiamo i messaggi? Quante volte ci fermiamo a osservare il grande dinamismo che ci circonda invece di guardare un’altra superficie, meno profonda e complessa? In questi momenti stiamo inconsapevolmente evitando la noia, proprio perché essendo uno stato fisico “spiacevole” il nostro corpo ci induce a scegliere attività che possano soddisfarci immediatamente.
Non voglio quindi invitarvi ad annoiarvi, ma a scoprire la vostra creatività, i vostri bisogni e ad apprezzare quello che vi circonda.

Fadil Likaj, 2SD

venerdì 16 dicembre 2022

L'attimo fuggente


 L'attimo fuggente (Dead Poets Society)



Arte, eternatrice di pensieri e idee che possono cambiare il mondo.

L' Arte, in dead poet society, si è fatta film.

Un mix perfetto di straordinaria bravura degli attori, capaci di trasmettere allo spettatore la potenza di ogni emozione, ogni espressione, ogni respiro, della scenografia impeccabile e di dialoghi commoventi che ci introducono a prospettive sempre stimolanti.  Una palestra per lo spirito e per la mente.




Vermont autunno 1959, John Keating, giovane insegnante di letteratura inglese, si trasferisce presso il prestigioso collegio maschile Welton.

Fin dalla prima lezione il professore mostra un approccio didattico non pienamente conforme ai principi austeri dell'accademia: con parole vere, schiette e pungenti infiamma l'animo e il coraggio dei suoi amati alunni.

Sulle note romantiche e nostalgiche di questo capolavoro degli anni novanta, scorre il filo rosso che unisce le vite di Todd, Neil, Charlie, Knox e Meeks.

Questi cinque giovani ubriachi di vita, travolti da un nuovo entusiasmo per la letteratura, decidono di far rinascere la Setta dei poeti estinti. Si riuniscono clandestinamente nel bosco per succhiare il midollo della vita, e così tra squilli di tromba e parole sussurrate lo spirito si eleva, le donne svengono e nuovi dei nascono.


Ora però basta. Io non vi dico più niente, andate a vedere il film!!

Se dopo aver trascorso 128 minuti con il capitano e i suoi giovani poeti non vi sentirete inebriati da una commovente voglia di vivere, mi troverete nel seminterrato pronta a risarcirvi con un buon caffè.


Carpe diem, cogliete l'attimo ragazzi.

Rendete straordinaria la vostra vita!” (prof Keating)

Alessia Clovis 5B










Riflessioni a partire dalla lettura del testo: “Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli.

Quella che segue è una riflessione da individuare nel contesto della lettura del libro consigliato durante l'attività del Bookclub, ovve...