domenica 5 aprile 2020

Un tunnel arredato

Siamo chiusi in casa, ormai da più di un mese. All’inizio pensavo potesse essere un’opportunità per recuperare quella serie tv lasciata in sospeso, iniziare quel libro che mi ero ripromessa di leggere qualche mese fa e di incominciare a prepararmi per la maturità. Tuttavia, come ho amaramente scoperto, anche i migliori propositi devono scontrarsi con la triste realtà.
Nelle ultime settimane le metafore belliche si sono sprecate, ma non ci è stato chiesto di uccidere nessuno, solo di rimanere chiusi in casa. All’apparenza sembrava semplice, ma solo all’apparenza.
In breve tempo, chiusa tra quattro mura e un tetto, ho visto l’apatia permeare ogni mobile di casa. Temevo che non ci fosse niente di peggio della noia, che fosse l’unico vero nemico, ma poi ho scoperto che la ripetitività è di gran lunga peggio. È incessante e persistente come un pallone sgonfio che batte il tempo su una parete. Gli stessi buoni propositi che avevo all’inizio della quarantena si sono ricoperti di un sottile strato di indifferenza. Non ho terminato la serie tv e ho abbandonato il libro a metà sperando in tempi migliori, trascinandomi a fatica verso una data di fine quarantena che giorno dopo giorno sembra sempre più distante. Non penso più ad uscire da questo tunnel in cui mi ritrovo, ma a come arredarlo.
https://youtu.be/4N3N1MlvVc4

Chiara Zerbinati VB

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